La Mindfulness tra i banchi
- Svevo Counselor
- 11 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 gen 2022
La ricerca del Benessere è un’esigenza da adulti o può essere proposta sin dalla giovane età?
Forse vi sembrerà strano, eppure è un fatto ormai assodato che un certo tipo di bisogni nascano in momenti particolari della nostra vita, e quasi sempre dopo un vissuto che ci ha visti protagonisti e al contempo insoddisfatti e dunque pronti ad optare per una scelta che permetta di sperimentare nuove vie, alla ricerca di un benessere psicofisico divenuto ormai necessario. Ed eccoci pronti a seguire corsi specifici, ad abbracciare filosofie esotiche, ad aprirci a pratiche alternative che prevedano la ricerca di un allineamento personale incentrato sul sé di cui avevamo smarrito l’essenza o, peggio ancora, di cui mai avevamo percepito appieno l’entità. Fino ad oggi, dunque, la ricerca del benessere è spesso figlia di uno smarrimento pregresso, perpetrato inconsciamente per anni finché non si giunge ad un momento di rottura, un qualcosa il più delle volte di indefinito, che ci suggerisce non tanto dove andare, quanto che così non si può più proseguire. Ma se ci fosse stata data la possibilità di intervenire prima, senza sperimentare le vie dello smarrimento di cui parlavo poco fa, o con la speranza di ridurle drasticamente, cosa avremmo scelto di fare, attendere ancora l’esigenza di un cambiamento o cercare di improntare il nostro cammino in modo tale da renderlo il più sereno possibile? La risposta parrebbe scontata, ma la realtà è che non ne esiste una, per il semplice fatto che ciò che è stato, è stato, e non è possibile tornare indietro per cambiare qualcosa. Tuttavia il quesito rimane valido, ed è alla base di alcuni progetti che stanno prendendo corpo nelle scuole europee, in particolar modo inglesi e nel Nord Europa, e con una certa timidezza anche in Italia. Si tratta di una nuova didattica, o meglio, di integrare a quella già esistente la ricerca del benessere, della salute della mente in armonia con il corpo. Un approccio alla semplicità intesa come via necessaria per l’acquisizione di un equilibrio sano, che permetta agli studenti di percepirsi, comprendersi, non giudicarsi né giudicare e renderli presenti a loro stessi nel momento specifico, nel “qui e ora”, allontanando lo stress sin troppo presente tra i banchi di scuola. È per questo motivo che nelle scuole d’oltremanica la Mindfulness sta prendendo piede sempre di più, mentre in Italia progetti similari finanziati dalla Comunità Europea sono in atto da qualche tempo, e prevedono principalmente la meditazione all’inizio e alla fine delle lezioni, libera da condizionamenti religiosi orientali o nostrani, imperniata sulla ricerca e lo sviluppo delle potenzialità degli alunni grazie al raggiungimento del benessere psicofisico. Tornando a noi, in qualità di ragazzi, non ci è stata data la possibilità di vivere queste esperienze, i tempi, di fatto, non erano maturi. Ma in qualità di genitori, ce la sentiamo di accogliere questi cambiamenti nella didattica della scuola e di permettere ai nostri figli di seguire percorsi alternativi e per certi versi rivoluzionari sin dalla giovanissima età senza che essi ne abbiano mai sentito l’esigenza? A voi la risposta...

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